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Commemorazione strage di "Passo di Rigano" (PA) 19 08 1949

Mi accingo a "COMMEMORARE”, allo scopo di onorarne l'olocausto, almeno nella sua ricorrenza annuale,  i "Sette prodi Carabinieri" caduti  a  Passo di Rigano (PA) il 19/8/1949, in un “proditorio attentato dinamitardo” della banda Giuliano, con l'animo colmo di grande emozione, dacché, tale luttuoso evento è stato vissuto in "prima persona" da mio padre, Ignazio Milillo, loro comandante allora giovane Tenente.
Così ricordava mio padre il triste, tragico, vile attentato:
“” Il 19 agosto 1949, alla notizia che la stazione dei carabinieri di Bellolampo era stata attaccata dagli uomini del bandito Salvatore Giuliano, dato l’allarme, dalla Caserma “ Calatafimini ”partirono nell’immediatezza dei rinforzi con uomini che erano sul punto di recarsi in "permesso serale" da me concesso e da Loro poco prima ritirato; ma, alla triste notizia dell'attacco da parte di vari elementi della banda Giuliano, all'esiguo presidio dell'Arma sito in Bellolampo, vedendo che lo, loro Comandante, m'apprestavo a partire e salire a bordo di quel grosso automezzo, essi, "usi" - all'impareggiabile "scuola" dell'Arma - ad "obbedir" all'impulso della propria coscienza, "rinunziarono spontaneamente" al Loro permesso, e, pur consci del rischio, silenziosamente "tacendo" salirono anch'essi su quel "fatale" automezzo, e, al momento già segnato per loro dal "destino" com'è costume dell'Arma, "pur  tacendo morirono."”
Mio padre serbò integro e vivo l'orrendo ricordo, di quella così raccapricciante "scena apocalittica", che è seguita al terrificante ed assordante boato, dacché le immagini di quella "straziante scena" rimasero così ben impresse nei sui occhi, che neppure il tempo poté giammai cancellare!
““ Vidi – così continuava - prima, i volti di quei baldi volenterosi giulivi, nell’ accorrere in difesa del presidio. Vidi, dopo, quei Loro volti, tutti sfigurati; quei Loro corpi, più che deturpati, dilaniati, da quella così tremenda e mortale esplosione! - Giacquero disseminate qua e là, le Loro salme, che il tritolo aveva rese, oltretutto, quasi  nere, così, del resto, ci apparvero al chiarore lunare. ””
Epica storia di terra di Sicilia, legata a quella "lotta", così felicemente condotta, nel debellare l'allora imperante banditismo!
Storia, oltre ogni dire, sofferta, ma, gloriosa, perché scritta, "in cento e più cruenti conflitti", ed in altrettanti perigli, "a caratteri indelebili", col copioso sangue e con atti di raro eroismo da parte delle forze dell’ordine e precipuamente dai tanti ardimentosi e silenziosi appartenenti  alla sempre incomparabile "Benemerita Arma", di cui ne resero più fulgida l'argentea "Fiamma" e più leggendarie le già tante alte benemerenze.
Oggi, sul luogo della strage, è stato eretto un monumento materialmente voluto, progettato e inaugurato da mio padre allorquando era Presidente della Sezione Regionale della Associazione Nazionale Carabinieri, alla presenza del Ministro della Difesa, del Comandante Generale dell’Arma e delle massime autorità locali politiche, militari e religiose
A questi "Suoi Caduti", quindi, il devoto "Omaggio".
Viva l’Italia!
 

I sette eroici carabiniri Il Tenente Ignazio Milillo comandante del contingente in cui rimase gravemente ferito Monumento in ricordo della strage da parte della banda Giuliano fatto erigere dal MILILLO