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A scuola con i Carabinieri tra senso civico e legalità - di Generale Gianfranco Milillo

Tra le molte iniziative prese dall’Arma per favorire il diffondersi della cultura della legalità si può senz’altro considerare fondamentale proprio il progetto di “Educazione alla legalità” rivolto ai giovani di tutti gli ordini di scuole in tutte le regioni italiane. L’obiettivo primario è quello di costruire nei giovani la coscienza delle “regole” aiutandoli a sviluppare una coscienza sociale che si basi sul rispetto dell’altro, delle regole e delle leggi. A tal fine i Carabinieri si sono trasformati in insegnanti recandosi nelle scuole per parlare ai giovani di temi di grande attualità ed interesse quali il bullismo (comportamento antisociale, purtroppo, diffuso), gli atti di vandalismo nei luoghi pubblici e nelle scuole, l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti, il mancato rispetto delle regole della circolazione stradale, la pirateria informatica, le truffe e i furti. Gli studenti si sono mostrati generalmente molto interessati ed hanno rivolto numerose domande ai militi perché non hanno ben chiaro cosa sia lecito e cosa no. Ad esempio, specialmente gli studenti della scuola media inferiore si sono mostrati stupiti nell’apprendere che non era lecito scaricare files musicali, film o videogiochi e molti non consideravano veramente riprovevole non indossare il casco o andare in due sul motorino. Eppure in occasione di numerosi sondaggi effettuati negli ultimi tempi, tra i giovani delle scuole si è potuto appurare che essi hanno un rapporto generalmente positivo verso la legalità, apprezzano molto i valori della famiglia, della salute e della libertà, e mostrano un eccezionale senso civico anche se molti si muovono in una zona incerta tra legalità ed illegalità tollerando l’idea dell’abuso di alcool e mostrando talvolta idee razziste. É, perciò, quanto mai necessario coltivare nei giovani la cultura dei valori e della giustizia. A tal fine si deve attuare una sinergia tra gli enti educativi a partire dalla famiglia  e poi dalla scuola e dalle Istituzioni che debbono proporre ai ragazzi come scelta di vita il rispetto delle regole. Certamente questa proposta sarà tanto più autorevole quanto più saranno esempio positivo in tal senso genitori, insegnanti e rappresentanti delle istituzioni.

La Scuola, a partire dal 1958, ha accolto tra i suoi insegnamenti l’Educazione Civica che si pone proprio il compito di creare cittadini consapevoli e rispettosi del bene comune. Purtroppo ancora molto spesso si notano comportamenti in contrasto con il rispetto di sé e degli altri e proprio per ovviare a queste problematiche, l’Arma ha visitato numerosissime scuole ed ha anche accolto nelle proprie caserme le scolaresche mostrando loro le nuove tecnologie a disposizione dei militi e i numerosi settori della loro attività. Sul sito www.carabinieri.it è stata creata una sezione dedicata ai “consigli per i più piccoli” (attraverso l’animazione di favole, fiabe e fumetti si sensibilizzano i giovani su comportamenti devianti o diseducativi).

Come nasce, infatti, il concetto di legalità? Questo è noto già in epoche antichissime, pensiamo che addirittura Platone formulò teorie sui concetti di diritto e di giustizia da applicare nella vita pubblica e sociale. Nel corso dei secoli poi si è lottato per eliminare le situazioni di ingiustizia fino ad arrivare ai giorni nostri in cui anche le organizzazioni internazionali hanno espresso nei loro ordinamenti gli ideali di rispetto delle regole e di giustizia sociale. Ai giovani, durante le conferenze, i Carabinieri hanno parlato non solo dei loro diritti, ma anche dei doveri, perché solo dal rispetto degli uni e degli altri si può creare una società migliore, con ciò si è cercato di favorire lo sviluppo di comportamenti civili e responsabili portando i ragazzi alla consapevolezza che il rispetto delle regole migliora la qualità della vita, al contrario i comportamenti scorretti danneggiano i singoli e la collettività nel suo insieme.

Generale Gianfranco Milillo

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